La mia vita
Dedico molto tempo alle mie passioni. Oltre al mio lavoro, riempio la mia vita con il calore della mia famiglia, con l’amore per la mia compagna Federica e i nostri due bambini Ludovica e Iago, con il colore dell’arte e con le sfide che solo la montagna sa regalare.
Le passioni sono il motore della mia vita. Da anni pratico alpinismo e arrampicata su cascate di ghiaccio. La montagna è per antonomasia un luogo di silenzio e meditazione ma io la amo soprattutto perché mi permette di pormi davanti a importanti sfide e di risvegliare adrenalina, muscoli e mente. Un buon ghiacciatore non solo deve sempre guardare davanti a sé per scegliere il punto migliore in cui piantare la piccozza, deve capire come muoversi, come procedere passo dopo passo: decisioni che possono avere letteralmente un’importanza vitale. Il ghiaccio è un materiale imprevedibile e mutevole, e questo rappresenta uno degli elementi più pericolosi di questa pratica. Per questo il segreto per una buona arrampicata è conoscere a fondo l’ambiente, riflettere sulle proprie azioni e fidarsi dei propri compagni di viaggio. Un’ottima metafora per il mio lavoro in sala operatoria.
L’arte invece è entrata nella mia vita all’inizio degli anni Novanta con una formazione da autodidatta. Ho cominciato con la pittura ad olio ma attualmente ciò che stimola di più la mia creatività è la sperimentazione sui materiali poveri come il ferro, la tela grezza, la iuta, lo spago, il silicone ed i pigmenti che tutt’ora sono la base della mia produzione. Come nel mio lavoro, l’uso delle mani sono il fulcro delle mie creazioni. Attraverso di esse riesco a lasciare una traccia concreta del mio essere al mondo e contribuire all’accrescimento della bellezza, con l’arte e la ricerca estetica, e al godimento di questa, con l’oculistica e la ricerca medica.